Fuori dal coro

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Sicuramente parte di voi già conosce la locanda di cui mi appresto a scrivere oggi, ma pensando a quelli che ancora non hanno avuto il piacere di conoscerla e alla luce dell'ottima impressione fattami procedo senza indugi in questa personale recensione.
A dire il vero non amo usare la parola "recensione" per descrivere i posti in cui capito a desinare, preferisco piuttosto definirli racconti enogastronomici, poichè unisco anche quelle che poi spero giungano a voi come emozioni e magari vi spingano a provare e il ristorante e la ricetta e il vino.
Se in località Santarcangelo, passando di fronte al Poligono di tiro (conosciuto ai più, sia pacifisti che guerrafondai) vi spingete oltre in direzione Canonica, dopo una breve serie di curve in salita, vi troverete nella frazione di Montalbano ( nel senso di paese e non di commissario ovviamente) e li ubicata avrete il piacere di scoprire la Locanda Antiche Macine.
E' un podere che unisce ampi spazi esterni ( pratici infatti per i festeggiamenti nuziali, pratica in cui si dilettano i proprietari) con semplici e rurali saloni interni, arredamento datato per quello che invece di datato non avrà nulla: il menù.
E qui vengo al titolo.Personalmente inizio a trovare serie difficoltà nel riuscire a stupirmi in quello che è l'attuale panorama culinario romagnolo.
Se non si raggiungono collinari anfratti dove il vostro portafoglio rischia davvero di chiedervi pietà infatti pare assodato lo standard delle carte dei ristoranti, con i soliti 4 o 5 primi e le varie tagliate, filetti e grigliate miste con contorni di stagione ( anche fuori stagione azz).
Un bel " che palle" ce lo mettiamo !?
Io non conosco lo chef, ma a lui vanno i miei complimenti per quello che secondo me è un menù che pur ricalcando la tradizione riesce a rivisitare piatti ed ingredienti in maniera oserei dire "saggia" e non snatura quelli che sono gli accostamenti che tanto piacciono ai rumagnul.
Polpettine di mortadella con pomodori canditi,porcini e verze nonche' un galletto alla diavola spiedinato con patate, olive e cicoria ( super davvero) mi hanno regalato emozioni vere ( come direbbero i ragazzi del Grande Fratello).
Dulcis in fundo, appunto,Bignè fritti al cioccolato bianco,crema di torroncino e Armagnac crumble al the e
fave di cacao.
Che dire, eccezionale! Come eccezionale è anche la scelta dei vini e anche qui si esce dalla solita monotonia.
Consigliatissimo.Penso che un giro se lo faranno anche papà e mamma Mazzola quando giungeranno dal nord in visita al loro gastronomico figlio.



Come mio solito aggiungo il link del sito della locanda.

http://www.antichemacine.it/home.asp?

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